Ho fame mamma, mi dice così mentre mi abbraccia. L'aereo è atterrato con cinque minuti di anticipo, sto a Pisa. Starò qui per un po'. Qui lo spazio conta, tutto ha una funzione sequenziale. Le diverse funzioni delle cose sono realtà. La sedia accostata al tavolo serve per consumare un pasto. Si sposta e si avvicina alla scrivania e comincia il tempo dello studio. Si tolgono i libri, si poggia il PC e ci si collega in giro per il mondo oppure parte la musica. Osservo tutto in veloce sincronia. Ci vuole poco a fare un giro panoramico, giro la testa e gli occhi per circa venti metri quadrati. Tocco confini e limiti. Per volare via guardo il tetto, da lì attraverso una finestra a giorno vedo il cielo e gli aerei che sorvolano la città. Il rombo dei loro motori che spezza il silenzio mi fa compagnia.
L'angolo che preferisco è quello dove ci sta la cucina che sarà la mia cucina per un po'. Qui tutto diventa essenziale a misura di uno per uno. Non si butta via nulla. Mi chiedo se il D'Amato ci definirebbe accumulatori seriali. Usiamo la formula del può servire; tutto va conservato fino a nuovo uso. Solo se necessario differenziamo le cose per gettarle nel posto giusto.
Il barattolo vuoto della Nutella ben pulito diventa un porta spezie e dove c'era il pesto ci sta il pepe, al posto della pesche sciroppate trovo il sale, nella latta del caffè lo zucchero. Dopo un attimo di smarrimento iniziale mi metto a lavoro. Stupita in un metro di spazio trovo tutto, pentola, padella, mestolo, forchettone, paletta. Cosa mi manca? Piatti, bicchieri e bicchierini, tazze, tazzine. Forchette, cucchiai, coltelli di tutte le misure. Ci sta persino un tagliere di legno nuovo. Portalo con te, può servire, gli ho urlato mentre lo mettevo in valigia.
Cosa mi manca? Abbiamo anche una caffettiera, la più piccola che io abbia mai visto. Non c'è il caffè ahimè, mio figlio non ne prende. Lo comprerò più tardi adesso preparo un tè per colazione.
Antonella Tarantino
Una strana mensola
L'ho inventata per te mamma.
L'ho trovata davanti casa e l'ho portata con me.
Un tempo al mercato conteneva frutta e verdura.
Ancora nuova.
Ora è una mensola per te!
Giuliano
Ma questa della cassetta è una genialata!
RispondiEliminaMizza quant'è bella! Sto andando a cercarne una...a dopo!
E' vero, è davvero geniale, da vicino ancora più bella!
EliminaNina
Nina, hai scritto una cosa bellissima! mi ricorda tanto le volte che andavo a Milano da mia sorella che nel frigo teneva le muffe, ne aveva una collezione grandiosa, la più bella quella creata dallo stracchino!
RispondiEliminagd
Grazie, anche nel frigorifero di Giuliano ci stanno i formaggi e lo yogurt!
EliminaNina
wow, accumulatori seriali è la parola giusta, Nina questo pezzo è pieno di oggetti e di confusione, ma alla fine sotto il cumulo delle macerie c'è l'amore di mamma. (emoticon seriale)
RispondiEliminaSi è vero, sotto sotto le macerie c'è una mamma
EliminaGrazie Raimondo
Nina
Eheh mi hai ricordato tanto i miei tempi erasmus: è proprio vero, non si butta via niente, dai barattoli alle ciotoline di plastica dell'insalata già pronta al cibo scaduto di solo un giorno. Mi sono inventata, in quel periodo, tantissimi modi per riprendere delle cose che stavano per andare a male. Ma la cassetta-mensola è un esempio grandioso! Bello questo racconto, molto vero
RispondiEliminaGrazie Valeria, tu sai di cosa parlo perché hai vissuto esperienze similari. Ti aspetto nella mia cucina. A presto!
EliminaNina
Mensola candidata alla prossima biennale! Mamma & figlio registratene il copyright prima che qualche artista faccia sua l'idea. Braverrima Nina. A.
RispondiEliminaGrazie, ci siamo divertiti un sacco. Produrre mensole così, chissà...ahahah
EliminaNina
E poi, leggendo questo post, rifletto su quante cose inutili ci circondiamo in casa
RispondiEliminaBisogna togliere ciò che non serve e distribuirlo, differenziare
EliminaGrazie per i tuoi commenti
Nina
Nina appartamento piccolo ma a misura d'amore.
RispondiEliminaGrazie Adele, un piccolo posto per te lo troveremmo.
EliminaNina
Bih, Signore!
RispondiEliminaE' un post che sa di famiglia, di oggetti utili, di amici, di cose da riutilizzare e di differenziata ... è un racconto che parla di comportamenti sani e che fanno bene all'anima, per chi ce l'ha, si capisce!
Brava Ninuzza nostra.
L.I.
Grazie Luce sono contenta che sono riuscita a trasmettere il vero senso di ciò che ho scritto. Grazie
EliminaNina
Questa tua cucina è fantastica, penso che gli umani abbiano una necessità di fare casa in tutti gli spazi che occupano, con relative varianti personali che ne fanno "la propria casa", che è sempre personalissima sia da 200 metri quadri a 20 meri quadri. Una bella sfida. Una bella scrittura
RispondiEliminaGrazie Clotilde, sai come mi sento in questa cucina. Anche tu hai vissuto una esperienza similare. A presto, vieni a prendere un caffè.
EliminaNina