martedì 24 giugno 2014

Il Gelato


Se Eva avesse chiesto un gelato al posto della mela il destino del mondo sarebbe cambiato? Il serpente lecito che non conosce peccato. Sembra sia stato proprio Abramo nella Bibbia il primo uomo a mangiare il gelato. Tutta colpa di Isacco che gli offrì latte di capra mista a neve, così nacque il primo mangia e bevi della storia. La Sicilia ne vanta i natali ad opera degli Arabi, che usarono la neve dell'Etna. Qua da noi il gelato ha un "posto tutto suo" e tante forme, sorbetti, granite, coni, "pezzi duri", spumoni, coppette e tronchetti. Spesso non usiamo "le palle"; viene distribuito a palettate in grande quantità, a volte ricoperto da granella di nocciole, cioccolata o panna. Certo ci vuole abilità, ci consegnano tra le mani una cosa enorme che dobbiamo mangiare senza lavarci il viso con maestria di lingua e velocità che sfida la legge di gravità - le temperature alte modificano il giusto percorso; il gelato si scioglie e cola e si appiccicano le dita, bisogna fare in fretta. 

martedì 10 giugno 2014

Il Sushi


Amo il mare ma ho sempre odiato le alghe che si affezionano alle gambe e lì restano attaccate a farmi compagnia. Ho scoperto che posso portarle in cucina con me che sono ricercate da alcuni palati giapponesi e non solo. Il sushi è un piatto prelibato; colla di riso arrotolato in alghe nere ormai morte. Preparare un buon sushi in casa è possibile senza spendere un occhio della testa. Il riso deve avere chicchi piccoli e tondi, una doccia e a nanna - va lavato e rilavato e messo a riposo. Fate silenzio. 

martedì 3 giugno 2014

Una cucina, un monolocale, un figlio


Ho fame mamma, mi dice così mentre mi abbraccia. L'aereo è atterrato con cinque minuti di anticipo, sto a Pisa. Starò qui per un po'. Qui lo spazio conta, tutto ha una funzione sequenziale. Le diverse funzioni delle cose sono realtà. La sedia accostata al tavolo serve per consumare un pasto. Si sposta e si avvicina alla scrivania e comincia il tempo dello studio. Si tolgono i libri, si poggia il PC e ci si collega in giro per il mondo oppure parte la musica. Osservo tutto in veloce sincronia. Ci vuole poco a fare un giro panoramico, giro la testa e gli occhi per circa venti metri quadrati. Tocco confini e limiti. Per volare via guardo il tetto, da lì attraverso una finestra a giorno vedo il cielo e gli aerei che sorvolano la città. Il rombo dei loro motori che spezza il silenzio mi fa compagnia.